Il ‘no’ alla dittatura sanitaria diventa globale
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I francesi non mollano. Mentre il Parlamento va avanti ad approvare il nuovo regolamento del green pass voluto dal presidente Emmanuel Macron, sono migliaia i cittadini che continuano a protestare contro le nuove misure restrittive, che istituzionalizzano la segregazione sociale e impongono la vaccinazione obbligatoria a determinate categorie professionali. Questo weekend ci sono state più di 150 manifestazioni in tutto il paese, a cui hanno partecipato circa 160.000 persone. Le forze dell’ordine hanno arrestato diversi manifestanti, ma la protesta è stata nel complesso pacifica. Così come quella di Londra e di altre decine di città che in tutto il mondo si sono unite per fermare la deriva biosecuritaria in cui stanno sprofondando i paesi occidentali, e non solo.
Attimi di tensione si sono invece vissuti in Australia, paese che da mesi applica una politica sanitaria di tolleranza zero attraverso durissime misure restrittive che hanno messo alla prova la pazienza della popolazione. E questo nonostante nel paese ci siano stati meno di mille morti dall’inizio della dichiarata “pandemia”. Numeri che fanno sì che a molti cittadini i conto non tornino. Sidney, Melbourne e Brisbane si sono ribellate questo weekend alle politiche liberticide di Canberra, in una serie di manifestazioni che si sono saldate con diversi scontri e decine di arresti. Il Governo, però, pensa solo alle infezioni, e ha già previsto un picco per la prossima settimana. Un picco per cui l’Esecutivo ha già anche trovato dei colpevoli, ovvero coloro che nei giorni scorsi sono scesi in strada per riprendersi la libertà che lo Stato gli ha portato via.
☀️ ☀️ ☀️ L’unico modo per resistere è contare sulla qualità. Per questo dobbiamo diventare inappuntabili perché chi è abituato ai format mainstream possa sentirsi qui a casa e godere, per la prima volta, di una boccata di ossigeno. Di libertà. Di verità. Abbiamo superato le nostre paure e le nostre timidezze e abbiamo costruito, letteralmente, un nuovo studio. È stata un’impresa difficile, ma ogni persona strappata al sonno della ragione è un’anima libera in più. Per riuscirci, ovviamente, abbiamo bisogno di voi. Di ognuno di voi. Ogni donazione fa la differenza. Ci servono 15mila euro entro settembre per costruire uno studio televisivo di prima fascia, dove potremo ad armi pari smascherare le menzogne dei potenti e dei loro camerieri. Vecchi, nuovi ed aspiranti tali. È un obiettivo ambizioso, ma nessun Cacciatore di Verità racconterebbe nulla di meno. Se vorrete essere parte di questa grande impresa, Questi sono i metodi migliori:
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