di Gionata Chatillard
Per i cronisti lombardi sarà d’ora in avanti più difficile informare sui casi di malori improvvisi che ogni giorno riempiono le pagine dei giornali. L’assessore al Welfare Guido Bertolaso ha infatti deciso di interrompere il servizio che le autorità sanitarie utilizzavano dal 2012 per comunicare alla stampa le informazioni relative alle emergenze mediche gestite dal 118.
Grazie a uno spazio apposito su un sito internet gestito dalla Regione, i giornalisti potevano infatti consultare le circostanze relative agli interventi delle ambulanze sul territorio lombardo. Si trattava di informazioni praticamente immediate, che permettevano ai cronisti di recarsi sul luogo dei fatti in tempi rapidi, ma anche di conoscere dettagli quali il sesso e l’età delle persone coinvolte. Dati che dallo scorso 14 aprile non sono più reperibili.
In un primo momento, Bertolaso aveva giustificato la chiusura del servizio parlando di problemi tecnici. Una spiegazione che non aveva convinto buona parte dei cronisti lombardi, che hanno così iniziato a protestare, forti anche del sostegno dell’Ordine nazionale dei Giornalisti. Diversi rappresentanti di categoria sono anche riusciti ad avere un faccia a faccia con l’assessore al Welfare, dal quale però sono usciti decisamente scoraggiati.
L’impressione ricavata dalla riunione è che la Regione Lombardia non abbia nessuna intenzione di riattivare il servizio. Bertolaso avrebbe infatti chiamato in causa questioni di privacy, dicendo che prima di riaprire il portale avrebbe dovuto valutare accuratamente la questione con il Ministero della Salute. Una posizione che i giornalisti considerano “inaccettabile”. Soprattutto perché l’assessore ha poi aggiunto che la decisione di fermare il servizio ha anche a che fare con il recente proliferare di canali di informazione online indipendenti. Siti web che, secondo Bertolaso, sarebbero gestiti non da veri giornalisti, ma da persone incompetenti, che scriverebbero notizie in tutta fretta senza preoccuparsi di “accertare la realtà dei fatti”.
Ancora una volta, quindi, a giustificare la censura ci sono le solite fake news. Se Bertolaso si riferisse nello specifico a presunte bufale sui malori improvvisi, non è dato sapere. È invece vero che le morti di questo tipo sono state finora riportate quotidianamente non solo dalla stampa alternativa, ma anche dal mainstream, che si è comunque sempre ben guardato dallo stabilire correlazioni troppo scomode per la narrazione ufficiale. Questo, però, non è evidentemente più sufficiente per la Regione Lombardia, che sembra adesso disposta a tutto affinché di emergenze e di malori improvvisi non se ne parli proprio.