di Margherita Furlan
“Questa non è una guerra tra la Russia e l’Ucraina, ma una guerra tra la Russia e il blocco occidentale. Questa è la Guerra Fredda 2.0”, ha detto il portavoce del presidente turco, Ibrahim Kalin. Una nuova Jalta sta dunque dividendo il mondo in altri due grandi blocchi, il secondo però questa volta ha un enorme potenziale economico e demografico.
“Questa guerra non finirà grazie ai successi militari, ma grazie a un nuovo trattato di sicurezza tra i due blocchi globali. Intanto, la situazione internazionale favorisce la guerra, non la pace, dato che le forze principali [dell’Occidente] sono a favore della sua continuazione”. Finché non capiranno la necessità di sedersi attorno a un tavolo per riscrivere le regole, come suggerito dall’oramai centenario Kissinger.
Per ora sembra certa però solamente una circostanza. Da Ankara giunge notizia che la Turchia, a cavallo tra i due neo blocchi, non si unirà alle sanzioni unilaterali USA e UE contro la Russia. Lo ha precisato il ministro degli Esteri della Repubblica Mevlut Cavusoglu, che ha aggiunto: “Procediamo seguendo i nostri vantaggi e la nostra stessa prosperità”.