di Fabio Belli
Le autorità del Niger hanno interrotto le forniture di elettricità e acqua all’Аmbasciata francese di Niamey.
La decisione è stata presa dopo che l’ambasciatore francese era stato de facto espulso dal paese tramite la concessione di un ultimatum di 48 ore non rispettato. Misure simili sarebbero state intraprese anche presso il consolato a Zinder.
Tale negligenza avrebbe anche indotto la giunta militare nigerina a tagliare la fornitura di beni di prima necessità alla missione diplomatica transalpina. “Tutti i partner che continueranno ad aiutare i francesi nel processo di fornitura di beni e servizi saranno considerati ‘nemici del popolo sovrano’”, si legge in alcuni rapporti resi noti dai social media locali.
Dopo l’emissione dell’ultimatum, decine di migliaia di persone si sono riunite a Niamey per protestare e per sostenere l’attuale giunta militare anti occidentale. Diversi manifestanti hanno anche preso di mira una base militare francese visto che persino l’ultimatum concesso ai circa 1500 soldati francesi di lasciare il Niger non è stato rispettato.
Dall’Eliseo è giunta oggi la replica del presidente francese, Emmanuel Macron, che ha tenuto un discorso in occasione della conferenza annuale degli ambasciatori. Nel contestare la debolezza mostrata durante i colpi di stato nel Sahel, Macron si è detto pronto a sostenere l’azione militare dell’Ecowas in Niger.