di Fabio Belli
Il ministero degli Esteri iraniano ha annunciato sanzioni contro diversi soggetti anglostatunitnensi per il loro sostegno a Israele. Fra le istituzioni prese di mira figurano: Lockheed Martin, General Dynamics, Skydio Engineering, Chevron, Royal Air Force, Marina britannica e altre, mentre fra i soggetti individuali, accusati di sostegno e complicità negli atti atroci contro i palestinesi, troviamo anche il legale di Donald Trump, Jason Greenblatt, e il Segretario di Stato per la Difesa del Regno Unito, Grant Shapps.
Secondo le leggi iraniane, per tali soggetti è disposto il blocco dei conti e delle transazioni nei sistemi finanziari e bancari iraniani, il blocco dei beni all’interno della giurisdizione della Repubblica Islamica, nonché il divieto di rilascio dei visti e di ingresso nel territorio iraniano.
Nel frattempo, continua il botta e risposta fra la Russia e l’Occidente, Stati Uniti in primis. Il rappresentante permanente di Mosca presso le Nazioni Unite, Vassily Nebenzia, è intervenuto durante un dibattito all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. L’esponente russo ha criticato il veto degli Stati Uniti alla richiesta di adesione della Palestina ed ha accusato Washington di aver preso “in ostaggio” il Consiglio di Sicurezza, sottolineando che gli Stati Uniti non riflettono la posizione dell’organismo sull’attuale aggressione israeliana a Gaza.
Intanto il Dipartimento di Stato statunitense, nell’annunciare nuove sanzioni a Mosca, ha accusato la Russia di utilizzare armi chimiche, nella fattispecie la tossina cloropicrina. Accuse basate su resoconti fornite da Kiev.
La reazione del Cremlino non si è fatta attendere e il portavoce, Dmitry Peskov ha respinto categoricamente le accuse etichettando le affermazioni come “assolutamente infondate e non supportate da alcuna prova”.