di Fabio Belli
La Svizzera ha fatto richiesta di adesione al programma di difesa aerea European Sky Shield Initiative.
La domanda, firmata a inizio settimana dal capo nazionale degli armamenti svizzero Urs Loher, è stata successivamente resa nota dal governo elvetico dopo che la decisione era stata presa il 10 aprile scorso.
Il progetto, sotto l’acronimo di ESSI e lanciato dalla Germania nel 2022, è stato sostenuto principalmente, ma non esclusivamente, dai membri della NATO. Obiettivo dichiarato sarebbe quello di ridurre i costi per i singoli paesi coordinando l’approvvigionamento di sistemi di difesa aerea e missilistica come il sistema missilistico Patriot, oltre a consentire la cooperazione in materia di addestramento, manutenzione e logistica.
Fra gli Stati membri dell’ESSI, oltre alla Germania figurano Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Grecia, Turchia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Romania e Regno Unito che ora, dopo la domanda di Berna, avranno due mesi di tempo per dare il loro consenso all’ingresso della Svizzera. Recentemente un altro stato pseudo neutrale, l’Austria, aveva aderito al progetto.