di Margherita Furlan
Durante la visita in Cina, il Ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha dichiarato: “L’Ucraina è pronta per i colloqui con la Russia in una certa fase se Mosca è pronta a negoziare in buona fede”. L’omologo Cinese Wang Wi, invece, ha dichiarato che continuerà a sostenere tutti gli sforzi favorevoli alla pace: “Malgrado le condizioni e i tempi non siano ancora maturi, sosteniamo tutti gli sforzi favorevoli alla pace e siamo disposti a continuare a svolgere un ruolo costruttivo nel raggiungimento di un cessate il fuoco e nella ripresa dei colloqui di pace. La Cina segue la situazione umanitaria in Ucraina e continuerà a fornire aiuti umanitari”.
Non si sono fatte attendere le risposte di Mosca. Il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha affermato che il messaggio espresso sulla disponibilità ad avviare i negoziati “è perfettamente in linea con la posizione di Mosca”, che non ha mai rifiutato di negoziare. Tuttavia, ha sottolineato che “l’importante in questo caso sono i dettagli, ancora sconosciuti, e che la Russia è in attesa di ulteriori chiarimenti.”
L’Ucraina in ogni caso sostiene la Cina sulla questione di Taiwan e aderisce al principio “una sola Cina”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba durante i negoziati con il suo omologo cinese Wang Yi. Kiev aveva precedentemente dichiarato che la Cina “non ha diritti su Taiwan”.
La Cina continua dunque a mietere progressi in campo negoziale dopo lo storico accordo d’unità palestinese raggiunto ieri.
Nel frattempo, il Segretario di Stato Usa Antony Blinken prevede di incontrare il ministro degli Esteri cinese Wang Yi a margine della ministeriale Esteri Asean, in corso fino a domenica 28 luglio a Vientiane, nel Laos. In agenda sono previste questioni da tempo aperte come la presenza cinese nel Mar cinese meridionale e la vendita di armi alla Russia. Il viaggio in Asia di Blinken durerà fino al prossimo 3 agosto e prevede tappe in Vietnam, Giappone, Filippine, Singapore e Mongolia.
La Repubblica Popolare Cinese ha dato invece il via al quinto Forum di cooperazione Cina-Asia meridionale a Kunming, capoluogo della regione meridionale dello Yunnan. Il vertice in corso fino al 28 luglio punta a rafforzare i legami regionali ostracizzando l’India. L’esclusione di quest’ultima fa parte della strategia della Cina continentale per promuovere le nuove vie della seta e sviluppare corridoi economici che bypassino il subcontinente indiano. I colloqui vedono anche la partecipazione del segretario degli Esteri del Nepal Sewa Lamsal. Di recente, il leader del Partito comunista nepalese Khadga Prasad Sharma Oli è stato rieletto come primo ministro del paese himalayano, promettendo sostegno alle nuove vie della seta terrestri.
Nel Vecchio Continente invece si pensa esclusivamente a questioni militari: i ministri della Difesa di Italia, Regno Unito e Giappone si sono incontrati a Londra per confermare il prosieguo del Global Combat Air Programme (Gcap) per lo sviluppo congiunto di un aereo da combattimento di sesta generazione, che dovrebbe entrare in servizio nel 2035. La decisione arriva dopo i dubbi espressi dal governo laburista britannico di Keir Starmer sulla fattibilità del progetto a causa dei suoi costi elevati. I colloqui trilaterali hanno incluso l’espansione della cooperazione militare con le Forze di autodifesa del Giappone che proteggeranno le risorse militari britanniche in tempo di pace.