di Gionata Chatillard
Con la Georgia che negli ultimi mesi si è dimostrata tutto sommato impermeabile alle ingerenze occidentali, il prossimo obiettivo di Washington e soci per destabilizzare il Caucaso potrebbe essere l’Armenia. Secondo Cumhuriyet, il più antico quotidiano in circolazione in Turchia, fare leva sull’ex repubblica sovietica sarebbe per gli Stati Uniti una specie di piano B per portare lo scompiglio nella regione compresa fra il Mar Nero e il Mar Caspio. L’obiettivo sarebbe inoltre duplice: da una parte, impegnare Mosca su un nuovo fronte per indebolirla; dall’altra, incunearsi geograficamente nel bel mezzo del triangolo formato da Russia, Turchia e Iran, la cui crescente collaborazione è in questo momento un gran grattacapo per Washington.
Indizi che invitano a pensare a un progetto del genere non mancano di certo. Non solo perché l’Armenia si sta progressivamente allontanando dal Cremlino, accusandolo di non averle offerto la dovuta protezione di fronte alle offensive militari del vicino Azerbaigian. Ma anche perché la Casa Bianca sta facendo di tutto per portare Erevan sotto la sua tutela. Per esempio, attraverso le manovre militari congiunte Eagle Partner 24, che proprio oggi dovrebbero chiudere i battenti dopo una decina di giorni di esercitazioni. Poco prima che prendessero il via, gli Stati Uniti avevano già invitato il capo della diplomazia armena al vertice della NATO tenutosi un paio di settimane fa a Washington. Probabilmente, anche per parlare dell’insediamento a tempo indeterminato di un funzionario del Pentagono presso il Ministero della Difesa del Paese caucasico. La nomina di questo rappresentante permanente dell’Esercito statunitense è stata confermata dallo stesso Governo di Erevan, che lo ha giustificato parlando dell’avvio di una “nuova fase” del partenariato strategico tra le 2 nazioni.
In tutto ciò, Bruxelles sta ovviamente giocando non la sua partita, ma la sua parte, seguendo prontamente le direttive emanate da Washington. Proprio nelle ultime ore, il Consiglio dell’Unione Europea ha infatti annunciato che per la prima volta invierà aiuti militari all’Armenia. Nello specifico, 10 milioni di euro che potrebbero convincere Erevan a staccarsi definitivamente da Mosca e a entrare con entrambi i piedi nel blocco occidentale. Una mossa che ha già innervosito non solo la Russia, ma anche l’Azerbaigian e, di conseguenza, il suo grande alleato turco. Baku considera infatti la decisione di Bruxelles come “un passo molto pericoloso che non farà altro che esacerbare le tensioni nella regione”. Anche se la Storia insegna che questo, in realtà, potrebbe essere proprio l’obiettivo dell’Occidente.