di Jeff Hoffman
Seguendo l’esempio ucraino replicato da Polonia e Finlandia la Lettonia ha avviato i lavori per la nuova cortina di ferro voluta da Blinken e da chi ne fa le veci.
Senza inventare niente di nuovo la Lettonia sta replicando la costruzione di barriere costituite da strutture di cemento armato popolarmente note come “denti di drago” che, stando alla narrazione fumettistica del clan Blinken difenderebbero i confini dai carri armati russi.
Il primo “blocco” di denti di drago è infatti stato impiantato vicino alla più orientale città di Zilupe che, seppur inutile in termini militari rafforza, come già comprovato in Ucraina, la narrativa bellicista imbastita da Washington.
Se il primo a seguire la fantasia mitologica dei denti di drago fu l’allora premier ucraino Arseniy Yatsenyuk, poi fuggito negli Stati Uniti, Polonia e Finlandia e Lituania hanno subito raccolto il testimone costruendo barriere di filo spinato e impiantando strutture di cemento ai valichi di frontiera.
Infatti, mentre la capitale lituana si trasformava in fortezza medievale, con denti di drago in cemento e ricci fabbricati in acciaio, soltanto 4 giorni fa la Polonia ha annunciato la costruzione di una linea di fortificazioni senza precedenti dalla fine della seconda guerra mondiale.
Per essere più precisi Varsavia aveva già una sua recinzione, costruita nel giugno 2021 per scoraggiare i migranti con visti russi e bielorussi ma il nuovo piano polacco consiste in uno “scudo orientale” anche detto “Linea Maginot” che prevede una serie di fortificazioni lungo il confine con la Bielorussia.
Dietro a queste barriere, ha spiegato il ministero della Difesa, verranno costruite banchine, fossati anticarro, campi minati, ostacoli di cemento a forma di riccio, bunker e strutture di stoccaggio delle armi.
Così, mentre il ministro degli Esteri finlandese si domanda come può l’Ungheria continuare a far parte dell’Unione europea, i guerrafondai di Washington hanno ridisegnato i confini europei della guerra.