di Fabio Belli
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, è riapparso ieri in pubblico per un discorso di 11 minuti alla nazione nel quale ha affermato di aver abbandonato la corsa presidenziale per “passare il testimone a una nuova generazione”.
Biden ha motivato la sua decisione come un atto per il bene del Paese, senza però entrare nel dettaglio. Sleepy Joe, mentre leggeva visibilmente il gobbo per l’intero intervento, non ha accennato minimamente al suo stato di salute e ha anche detto che nei prossimi sei mesi continuerà a lavorare per “non lasciare che Putin prenda il controllo dell’Ucraina e per rendere la NATO più forte”. Successivamente, la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha sottolineato che il passo indietro di Biden non ha nulla a che fare con la sua salute.
Intanto, la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris ha annunciato ufficialmente la sua candidatura alle elezioni presidenziali del Paese.
“Sono Kamala Harris e mi candido alla presidenza degli Stati Uniti”, ha dichiarato sul suo account X e allegando un video della sua campagna elettorale, invitando i suoi concittadini a raccogliere fondi.
Harris, che incontrerà separatamente da Biden il premier israeliano Netanyahu, sembra godere anche dell’appoggio dell’ex presidente, Barack Obama, rimasto l’unico leader democratico del paese che non aveva ancora sostenuto l’attuale vicepresidente.
Sempre negli Stati Uniti, Il Comando di difesa aerospaziale nordamericano (NORAD), ha affermato di aver tracciato due Tu-95 russi e due H-6 cinesi nella cosiddetta Alaska Air Defense Identification Zone (ADIZ).
I bombardieri sono stati intercettati dai caccia statunitensi F-16 e F-35, insieme ai CF-18 canadesi e ad altri velivoli di supporto. Sebbene nella dichiarazione si dichiari che i velivoli possano trasportare armi nucleari, il NORAD ha sottolineato che l’ADIZ è considerata parte dello spazio aereo internazionale.