di Fabio Belli
Dentro una Capitol Hill e recintata si è tenuto ieri, 24 luglio, il discorso del premier israeliano Benjamin blindata Netanyahu davanti alla sessione congiunta del Congresso statunitense.
“L’America ha forgiato un’alleanza di sicurezza in Europa per contrastare la crescente minaccia sovietica. Allo stesso modo, nel suo intervento, Netanyahu ha proposto un nuovo blocco militare modellato sulla NATO, denominato “Alleanza di Abramo”, in ottica anti Iran. “America e Israele oggi possono forgiare un’alleanza in Medio Oriente per contrastare la crescente minaccia iraniana. Quando combattiamo l’Iran, stiamo combattendo il nemico più radicale e omicida degli Stati Uniti”, ha detto il premier israeliano, secondo il quale il suo paese combatte per impedire un Iran nucleare. “Non stiamo solo proteggendo noi stessi, stiamo proteggendo voi”, ha sostenuto Netanyahu che ha definito i manifestanti pro-pace e pro-Palestina, che protestavano all’esterno del Campidoglio, come “utili idioti dell’Iran”.
Durante tutto il discorso la deputata democratica Rashida Tlaib ha mostrato un cartello con scritto “Criminale di guerra”. Circa la metà dei democratici della Camera e del Senato ha scelto di non partecipare al discorso. Tra i boicottatori, ai quali si aggiunge la vice presidente Kamala Harris, c’erano l ‘ex capogruppo della maggioranza della Camera Jim Clyburn, Alexandria Ocasio-Cortez e i membri della commissione per le relazioni estere del Senato Dick Durbin, Tim Kaine, Jeff Merkley e Brian Schatz. Assente anche l’ex speaker della Camera Nancy Pelosi, che ha definito il discorso del leader israeliano come il peggiore tra tutti quelli pronunciati dai dignitari stranieri invitati al Congresso.
Netanyahu ha detto ai legislatori statunitensi che Israele non si fermerà finché non avrà distrutto le capacità militari di Hamas, posto fine al suo dominio a Gaza e rilasciato tutti gli ostaggi presi nell’attacco di ottobre, aggiungendo: “Questo è ciò che significa vittoria totale. E non ci accontenteremo di niente di meno”, ha concluso ricevendo una standing ovation tra i presenti.