di Fabio Belli
Il Pentagono ha presentato una nuova strategia per la zona dell’Artico che mira a rafforzare la presenza degli Stati Uniti e a effettuare esercitazioni più frequenti.
La nuova strategia, adottata subito dopo il vertice della NATO, tiene conto dell’espansione dell’alleanza dovuta all’ingresso di Svezia e Finlandia e mira a scavalcare Mosca e il Consiglio Artico.
Secondo il documento, la regione è considerata da Washington in una piattaforma di “competizione strategica” e avrebbe la peculiarità di essere un settore di minaccia poco difeso. Motivo per cui gli Stati Uniti condurranno più esercitazioni militari nell’Artico, sia in modo indipendente che con gli alleati. A tale scopo è previsto un aumento per quanto riguarda gli investimenti in intelligence e tecnologia per comprendere meglio l’ambiente operativo nell’Artico, si legge sempre nel documento dal quale si evince che la nuova strategia si baserebbe su tre pilastri. Oltre ai già citati obiettivi di rafforzare la presenza degli Stati Uniti e dei loro alleati nella regione e quella di intensificare le esercitazioni, è prevista anche la collaborazione con altre agenzie federali, tribù indigene e lo stato dell’Alaska. Il tutto ovviamente in nome della sicurezza.
“Il Pentagono conferma i piani degli Stati Uniti di decidere il futuro della regione con la forza”, ha affermato in un briefing la portavoce degli Esteri russo, Maria Zakharova, secondo la quale il documento è chiaramente mirato ad aumentare le tensioni militari e politiche nella regione. “Come se ciò che Washington ha già fatto non fosse abbastanza”, ha detto la portavoce ricordando come fino a poco tempo fa l’Artico fosse un’area di cooperazione pacifica e costruttiva.
La Zakharova ha fatto inoltre un parallelismo tra i membri NATO non facenti parte del Consiglio Artico e la Cina. “A differenza d Regno Unito e Germania, la Cina persegue una politica di moderazione militare nei confronti delle aree ad alta latitudine, astenendosi dall’alimentare ulteriori tensioni, ma la strategia statunitense non tiene conto di questo fatto”, ha concluso la Zakharova.