di Fabio Belli
L’Ungheria dovrebbe essere esclusa dall’area di libera circolazione nell’area Schengen dopo che il governo di Budapest ha deciso di allentare le restrizioni sui visti per i cittadini russi e bielorussi.
È quanto sostiene la leader del gruppo parlamentare socialdemocratico finlandese, che ha denunciato la mossa ungherese anche all’Unione europea.
Secondo la Tuppurainen, sarebbe opportuno ripristinare i controlli di frontiera ai confini dell’Ungheria vista la diversa posizione nei confronti della Russia, posizione che rappresenterebbe una minaccia alla sicurezza dei Paesi dell’Unione europea. “Sono dell’opinione che il Consiglio dovrebbe riunirsi per discutere di questa questione senza indugio, l’Ungheria non può essere cacciata, ma dobbiamo proteggerci”, ha detto la Tuppurainen. La protesta contro il governo magiaro è arrivata anche dagli Stati baltici, notoriamente russofobi, secondo i quali semplificare le regole di ingresso per russi e bielorussi aumenterebbe il rischio di spionaggio.
Una protesta che il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, ha etichettato come “bugia infantile” visto che russi e bielorussi possono entrare in Ungheria se in possesso di visto e possono ottenere un permesso di soggiorno solo secondo la procedura stabilita dalla legge, sebbene la Carta Nazionale, introdotta dal ministero degli Esteri ungherese, consenta ai lavoratori provenienti da otto paesi, tra cui Russia e Bielorussia, di entrare in Ungheria senza controlli di sicurezza.
La Carta Nazionale, istituita per i lavoratori di paesi terzi che operano in territorio ungherese, regola l’ingresso anche di persone provenienti da Bosnia ed Erzegovina, Serbia, Ucraina, Macedonia del Nord, Montenegro e Moldavia.