di Fabio Belli
“La Serbia non intende giustificare i suoi rapporti con la Russia presso la stampa occidentale insoddisfatta per la cooperazione tra Belgrado e Mosca. Il desiderio di Macron di convincerci a introdurre sanzioni anti-russe è comprensibile, ma la Serbia è orgogliosa della sua decisione di non aderirvi”.
È quanto ha affermato ieri il presidente Serbo, Aleksandar Vucic, in conferenza stampa con il presidente francese Emmanuel Macron arrivato in visita ufficiale a Belgrado.
Durante l’incontro le parti hanno concordato la vendita di 12 jet multiruolo Rafale di fabbricazione francese allo stato balcanico. La somma totale dell’accordo firmato, inclusi pezzi di ricambio e commissioni di servizio, ammonta a 2,7 miliardi di euro.
Alla domanda se la vendita dei jet rappresentasse un allontanamento da Mosca e un avvicinamento all’UE, Vucic ha risposto: “So che Emmanuel vorrebbe che imponessimo sanzioni alla Russia, ma non mi vergogno della mia decisione”, ha ribadito Vucic.
Il presidente serbo ha altresì precisato che, sebbene Belgrado non abbia aderito alle sanzioni occidentali dopo l’inizio del conflitto tra Mosca e Kiev, la Serbia sostiene l’integrità territoriale dell’Ucraina e la considera una nazione amica.”Da allora abbiamo donato più aiuti umanitari a Kiev di tutti gli altri stati balcanici messi insieme”, ha detto Vucic.
Macron, nel frattempo, ha definito il passo di Belgrado verso la Francia un cambiamento strategico anche se il capo dell’Eliseo si è detto rispettoso della sovranità della Serbia e delle sue partnership internazionali. Una politica estera che il ministro della cooperazione internazionale, Nenad Popovich, ha recentemente definito come multi-vettore, con l’obiettivo di sviluppare la cooperazione con l’Europa, l’Asia e il mondo islamico.
Lo stesso Popovich aveva ritenuto fondamentale anche l’adesione della Serbia all’Unione europea definendo inaccettabile che la condicio sine qua non per far parte del “club di Bruxelles” potesse essere quella di tagliare i ponti con Mosca.