di Margherita Furlan
La Russia rivedrà la sua dottrina nucleare sulla base dell’analisi dei recenti conflitti e delle reazioni dell’Occidente. Ad annunciarlo è il vice ministro degli Esteri della Federazione Russa, Sergey Ryabkòv. “Come è stato ripetutamente affermato da parte nostra, il lavoro è in una fase avanzata e c’è una chiara direttiva per apportare modifiche, che sono in parte guidate dallo studio e dall’analisi dello sviluppo dei conflitti negli ultimi anni, incluso, naturalmente, tutto ciò che è correlato alle escalation dei nostri avversari occidentali in relazione all’operazione militare speciale”, ha affermato il vice ministro.
Putin, intanto, prima di atterrare in Mongolia, dove i grandi media occidentali vorrebbero inutilmente vedere il suo arresto secondo il mandato della Corte penale internazionale, in apertura dell’ anno scolastico, ha sottolineato che la provocazione nella regione di Kursk è un tentativo di fermare l’offensiva russa nel Donbass, ma è fallita. Che Mosca si occuperà dei banditi ucraini che hanno cercato di destabilizzare la situazione, mentre le truppe stanno avanzando nel Donbass a una velocità come non accadeva da molto tempo. Purtroppo, ha aggiunto il capo del Cremlino, le attuali autorità dell’Ucraina non sono interessate a porre fine alle ostilità perché non vogliono tenere elezioni presidenziali e perchè se le ostilità cessassero, Kiev dovrebbe abolire la legge marziale.
Intanto, 158 droni sono stati abbattuti o intercettati in territorio russo durante la notte tra sabato e domenica. Danni anche a una raffineria di petrolio nei pressi di Mosca la cui capacità di raffinazione annuale è di 12 milioni di tonnellate di petrolio, 240mila barili al giorno. Gli attacchi da parte ucraina sono proseguiti anche la notte scorsa; colpito anche un asilo nido. Ragion per cui è stato sospeso l’inizio dell’anno scolastico, giorno di festa e di cultura da sempre in Russia.