di Fabio Belli
Il mistero, se così lo si può chiamare, di quando cerchiamo sui nostri telefoni un certo prodotto, o semplicemente parlandone, e ci arriva con stupore una pubblicità su di esso, sembra avere una spiegazione.
I sospetti secondo cui vi fosse un sistema orwelliano che controlla i nostri dispositivi trova conferma da un rapporto della società di marketing statunitense 404 media, secondo cui l’azienda CMG, Cox Media Group, ha ammesso durante una sua presentazione aziendale con i suoi investitori, di ascoltare i microfoni degli smartphone e di generare annunci pubblicitari in base alle informazioni raccolte.
Il Grande Fratello, fra i cui utilizzatori secondo la CMG figurano Amazon, Meta, Google e Bing, prende il nome di Active Listening e sarebbe in grado di utilizzare l’intelligenza artificiale per catturare dati chiave in tempo reale ascoltando le nostre conversazioni. Dati che, secondo quanto riferito, verrebbero poi associati a quelli comportamentali dell’utente per indirizzarlo nei futuri acquisti.
Il New York Post, che ha ripreso il rapporto della società 404 media, ha contattato le tre big tech Google, Meta e Amazon. Google ha affermato di rispettare le leggi e i regolamenti; tuttavia, ha rimosso la CMG dai partners del suo sito. Meta, ha ammesso di aver esaminato l’applicazione rassicurando che le applicazioni Instagram e Facebook non farebbero uso del microfono. Mentre un portavoce di Amazon ha negato di lavorare con la CMG.
È ufficiale: il Grande Fratello ci ascolta