di Fabio Belli
In Nigeria il prezzo della benzina potrebbe essere stabilito autonomamente dalla più grande raffineria del Paese e del Continente africano.
È quanto riporta Bloomberg, secondo cui, a partire dal mese prossimo, la Dangote, potrebbe iniziare a fissare il prezzo del carburante venduto ai distributori.
La mossa arriva dopo che
la Nigerian National Petroleum Company Limited, che detiene una quota nella Dangote, aveva affermato di essere alle prese con gravi difficoltà finanziarie, causando problemi di approvvigionamento di carburante del Paese. L’innovativa politica di stabilire i prezzi è destinata a sconvolgere i flussi globali del carburante e a rivoluzionare il mercato dei prodotti petroliferi della Nigeria, sinora condizionato dai prezzi imposti dagli importatori.
La raffineria Dangote, pronta a trasformare il più grande produttore africano di greggio dell’OPEC da importatore di benzina a esportatore, avrà impatto anche sugli equilibri del mercato dei carburanti, incluso quello europeo vista anche la capacità di lavorazione dell’impianto pari a 650.000 barili al giorno, in grado di rendere autosufficiente l’intera domanda nigeriana dei prodotti petroliferi e poter disporre anche di una quota di surplus da destinare all’ esportazione.
Secondo gli analisti del settore, che già danno per scontato quotazioni in aumento, il governo, le sue agenzie, tanto meno una raffineria, non avrebbero il potere di fissare i prezzi, affermando che ciò sarebbe in contraddizione con la legge del Paese sull’industria petrolifera.