di Andrea Lucidi
Il movimento di resistenza libanese Hezbollah ha lanciato una serie di attacchi di rappresaglia contro siti militari israeliani, dichiarando il proprio sostegno alla popolazione di Gaza, vittima di quella che il gruppo definisce una “guerra genocida” condotta dal regime israeliano dall’ottobre scorso.
In un comunicato rilasciato questa mattina, Hezbollah ha confermato di aver colpito diversi obiettivi militari israeliani lungo il confine con il Libano. Tra i siti anche installazioni radar nelle fattorie occupate di Shebaa, per gli attacchi sono stati usati razzi e colpi di artiglieria. Il gruppo ha anche dichiarato che un missile guidato ha colpito il sito di Marj, causando vittime tra le forze israeliane.
Hezbollah ha anche rivendicato un attacco contro un impianto per la produzione di armi ad Haifa, come risposta all’attacco terroristico di massa israeliano in Libano. Secondo il gruppo, decine di razzi hanno colpito i complessi industriali militari nell’area di Zevulun.
Hezbollah sostiene che il regime israeliano sia colpevole dell’esplosione di migliaia di cercapersone e altri dispositivi in tutto il Libano, che hanno causato la morte di 42 persone e il ferimento di quasi 3.500 civili. Le esplosioni avvenute la scorsa settimana, hanno aumentato la tensione nella regione già martoriata dal conflitto.
Il presidente israeliano Isaac Herzog rilasciato delle dichiarazioni a Sky News in cui ha fatto alcune allusioni ad altri nemici di Hezbollah, pur non dichiarando apertamente l’estraneità di Israele e ribadendo che tutto quello che sta facendo il Paese è relativo alla propria difesa nazionale.
Israele oggi ha continuato a bombardare duramente il sud del Libano, con pesanti bombardamenti nella Valle Di Beqaa.
Mentre la situazione resta tesa lungo il confine tra Libano e Israele, gli attacchi di Hezbollah segnano un nuovo capitolo in un conflitto sempre più sanguinoso, con implicazioni che continuano a propagarsi oltre i confini regionali e rischiano di ingrandire la portata del conflitto.