Giulietto Chiesa (Acqui Terme, 4 settembre 1940 – 26 aprile 2020) è stato un giornalista e politico italiano.
Nato da una famiglia originaria di Carrega Ligure (AL), nell’alta val Borbera, si diploma conseguendo la maturità classica.
Giornalista professionista, è stato corrispondente da Mosca per L’Unità e La Stampa, oltre che per il TG5, il TG1 e il TG3 Nel 1980, dopo essere entrato in conflitto con il PCI ligure, Chiesa entra a L’Unità, la quale lo manda a Mosca per le Olimpiadi 1980 al posto del corrispondente Carlo Benedetti. Chiesa si fa notare per l’irriverenza nel raccontare la vita quotidiana nell’URSS. L’agenzia sovietica TASS ne chiede la rimozione, che Berlinguer rifiuta. Nel frattempo Chiesa si stabilisce a Mosca con la compagna Fiammetta Cucurnia (corrispondente per La Repubblica), impara la lingua russa e, grazie alle competenze politiche maturate nel partito diventa uno dei più stimati “cremlinologi” degli anni della glasnost'[senza fonte] e perestrojka di Michail Gorbačëv, stringendo rapporti con dissidenti riabilitati come Roj Medvedev e Lev Karpinskij. Alla fine del decennio Chiesa scrive per un anno per La Stampa.Dal 1º settembre 1989 al 1º agosto 1990 Chiesa è fellow del Kennan Institute for Advanced Russian Studies, al Woodrow Wilson International Center for Scholars di Washington, per il progetto Democratization of Soviet Society: Problems and Possibilities. In tale progetto sarà autore nel giugno 1990 di un documento, l’occasional paper n. 237, dal titolo Transition to Democracy in the USSR: Ending the Monopoly of Power and the Evolution of New Political Forces. Nel 1990-1991 Chiesa ha tenuto a Mosca Lezioni sulla teoria e la pratica del giornalismo presso L’Istituto della gioventù. Ha lavorato per diverse testate e riviste (La Stampa, Galatea, Megachip, MicroMega, Il manifesto, Latinoamerica). In Russia ha tenuto per diversi anni una rubrica fissa sul settimanale Kompanija (foglio edito dai circoli degli imprenditori).