di Fabio Belli
“Gli aiuti militari dell’Unione Europea all’Ucraina hanno raggiunto i 43,5 miliardi di euro”. È quanto ha affermato il capo della politica estera di Bruxelles Josep Borrell, dopo un incontro informale dei ministri della Difesa dei 27 Stati membri.
Durante l’incontro i ministri non avrebbero però trovato una soluzione per sbloccare 6,6 miliardi di euro di aiuti militari all’Ucraina attraverso il cosiddetto Fondo europeo per la pace. Un blocco che sussiste per il veto da parte dell’Ungheria. Borrell ha promesso che i 27 rappresentanti della Difesa dell’UE risolveranno comunque la questione.
Per quanto riguarda le restrizioni agli attacchi delle forze armate ucraine sul suolo russo, Borrell ha riferito che non è stata presa alcuna decisione collettiva e che i Paesi decideranno sulla questione autonomamente. Tuttavia, ha precisato il capo della pseudo diplomazia dell’Unione europea, “Nessuno vuole essere in stato di guerra con la Russia, ma gli attacchi europei con le armi contro di essa devono essere consentiti”.
Secondo quanto riferisce il sito web Politico, la Slovacchia, ovvero l’altro paese discolo insieme all’Ungheria, si opporrebbe fermamente a revocare le restrizioni imposte a Kiev sugli attacchi delle forze armate ucraine contro la Russia con armi “made in UE”. Favorevoli invece Lettonia, Olanda, Polonia, Svezia e Francia che de facto sono sulla linea di Washington dopo le recenti concessioni del Pentagono.
Concessioni che hanno innescato le immediate dichiarazioni di Mosca. La portavoce degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha affermato che le politiche statunitensi sono sempre più orientate all’escalation. “L’’amministrazione Biden si sta ovviamente preparando a ulteriori concessioni a Zelensky, dandogli carta bianca per usare quasi tutte le armi statunitensi, anche per attacchi all’interno della Russia”, ha detto la portavoce che poi ha accusato Washington di essere spinta dall’ambizione di dominare il mondo.
La scalinata per l’inferno continua.