di Margherita Furlan
Cina e India hanno ritirato le rispettive truppe da quattro località dei Ladakh orientale, una delle aree contese al confine tra i due paesi. Tra le aree indicate c’è anche la valle del Galwan, dove nel 2020 si sono verificati alcuni scontri all’arma bianca tra i due eserciti. I colloqui su altre parti della frontiera sono ancora in fase di stallo. La scorsa settimana, durante il suo viaggio in Russia, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha incontrato il consigliere per la Sicurezza Nazionale indiano, Ajit Doval, con cui si è impegnato a proseguire il dialogo sulle dispute territoriali al confine sino-indiano.
In Europa però i contrasti si acuiscono, invece che appianarsi. Lunedì 16 settembre il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha incontrato il ministro del Commercio cinese Wang Wentao a Roma. I diplomatici hanno parlato dei rapporti commerciali tra Italia e Cina e di alcune questioni internazionali, come le guerre in Ucraina e Gaza e la crisi nel mar Rosso. Nel comunicato della Farnesina non vengono però menzionate discussioni in merito ai dazi provvisori posti dall’Unione europea all’importazione di auto elettriche cinesi, su cui l’Italia continua a essere favorevole. Sempre lunedì la Commissione Europea ha reso noto che è ormai scaduto il termine (24 agosto) entro il quale i marchi cinesi di auto elettriche avrebbero dovuto presentare delle proposte di prezzi, così da evitare l’approvazione definitiva dei dazi prevista, salvo passi indietro, entro la fine di ottobre. Per ora le proposte sono state tutte respinte. Il 19 settembre è in programma un incontro tra Wang e il commissario per il Commercio dell’Ue, Valdis Dombrovskis.