di Margherita Furlan e Fabio Belli
Il presidente russo Putin ha firmato una legge che dichiara il 30 settembre il Giorno della riunificazione delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e delle regioni di Zaporozhye e Kherson.
Sempre oggi Putin in un telegramma spedito ai lavoratori di Rosatom ha fatto inoltre sapere che Mosca sta lavorando alacremente all’introduzione di «tecnologie all’avanguardia nei settori dell’energia e dello spazio, nella medicina nucleare, nell’ecologia, nella modernizzazione della flotta delle navi rompighiaccio e alla creazione di armi avanzate capaci di mantenere l’equilibrio strategico nel mondo».
Nel frattempo, il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, è giunto a sorpresa a Kiev per annunciare che “l’Ucraina è più vicina che mai all’Alleanza». Stoltenberg ha poi confermato l’intenzione dell’Alleanza di «rafforzare la frontiera orientale» bollando come «sconsiderati» gli attacchi russi al confine con la Romania. Zelensky ha invece annunciato che «l’Ucraina è stata eletta nel consiglio dei governatori dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) per il periodo 2023-2025». L’obiettivo, aggiunge Zelensky, è fare «ogni sforzo per rafforzare l’importante ruolo dell’Aiea e per consolidare la sicurezza nucleare globale». Per fare ciò, conclude il presidente ucraino, «dobbiamo lavorare per porre fine a tutti i tipi di ricatto nucleare che la Russia tenta di normalizzare» perché «la sicurezza nucleare deve essere garantita».
La NATO intanto si preoccupa di inviare due aerei AWACS in Lituania per monitorare le attività militari russe vicino ai confini dell’Alleanza.