FdI e le porte girevoli del geneticamente modificato
di Jeff Hoffman
Definite TEA, le tecniche di evoluzione assistita rappresentano l’ultima generazione di modifiche genetiche dei prodotti naturali del terreno, che la stessa Corte Europea ha equiparato agli OGM.
La novità, d’altra parte, è che se OGM e derivati vari vengono tenuti fuori dalla porta europea, dal partito Fratelli washingtoniani di Italia appare una proposta di legge che, attraverso l’uso della neolingua, intende far rientrare dalla finestra i famigerati organismi geneticamente modificati.
“Il miglioramento genetico non solo aiuterà l’agricoltura ad aumentare la resistenza contro i vari parassiti, ma consentirà anche al genoma delle piante di adattarsi con minore stress al climate change”, ha precisato il presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Luca De Carlo.
A scagliare la prima pietra per aprire la porta girevole dei nuovi OGM ci aveva già pensato il ministro Martina nel 2016 finanziando studi in tal senso; successivamente il Movimento 5S nella precedente legislatura ha presentato un disegno di legge molto simile, firmato da Filippo Gallinella, aprendo così la strada a una mozione trasversale che chiese la liberalizzazione della ricerca sull’editing del genoma e sulla cisgenesi.
Grazie all’uso della neolingua secondo cui guerra è pace, la proposta di legge spiega che le Nuove Tecniche Genomiche, oggi ribattezzate TEA, differiscono dalle tecniche OGM e, spiega De Carlo con l’eco delle più note associazioni agricole e agroindustriali, trattasi di una tecnica “buona e giusta”, quindi politicamente corretta.
L’art. 1 della proposta dei fratelli italiani di Washington promuove la sperimentazione scientifica e il miglioramento genetico per “rafforzare la sostenibilità dell’agricoltura nazionale e contribuire alla lotta al cambiamento climatico”, per dare “più resistenza alle infezioni parassitarie e minore utilizzo di fitofarmaci e risorse idriche”, che è, nè più nè meno, quanto dichiarano i promotori di OGM nelle loro campagne sovranazionali.
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