Gli italiani scendono in piazza contro l’apartheid

Torino era stata la prima, giovedì scorso, a scendere in piazza contro il green pass. Subito dopo la conferenza stampa di Mario Draghi, il No Paura Day aveva riempito Piazza Castello per dire ‘no’ alla dittatura sanitaria. Un coro che nel weekend si è contagiato a decine di città in tutto il paese, con migliaia di cittadini pronti a sfilare per difendere le libertà costituzionali messe sotto attacco dal Governo.

Da Piazza del Popolo a Roma a Piazza Fontana a Milano, l’Italia ha seguito l’esempio dei francesi e si è riversata in strada per far sentire la propria voce. Pur senza arrivare ai numeri delle grandi manifestazioni organizzate a Londra, Parigi o Berlino, il Belpaese è resuscitato da un torpore durato mesi, dimostrando di non essere disposto ad accettare passivamente le politiche liberticide del Governo Draghi. La segregazione sanitaria attraverso l’imposizione del green pass è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, spingendo alla protesta chi finora era stato a guardare.

Nonostante buona parte della stampa mainstream abbia dipinto i manifestanti come gruppi di “no-vax” di estrema destra, le proteste si sono svolte in un clima di tranquillità che solo in casi sporadici ha lasciato spazio a momenti di tensione. Il tutto mentre sventolavano le bandiere tricolore e il coro “libertà, libertà” faceva da colonna sonora a una protesta che si è già ritagliata il proprio posto nella Storia.

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