di Andrea Lucidi
Il Mali ha chiesto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di agire contro l’Ucraina, accusata di sostenere gruppi ribelli che destabilizzano la regione del Sahel. Il ministro degli Esteri maliano, Abdoulaye Diop, ha lanciato questo appello durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York.
Secondo Diop, l’Ucraina sarebbe coinvolta nel sostegno a ribelli tuareg, responsabili di un’imboscata nel nord del Mali a luglio, che ha causato la morte di decine di militari maliani e del gruppo Wagner. Il portavoce dell’intelligence ucraina, Andrey Yusov, aveva all’epoca rivendicato la fornitura di informazioni ai ribelli, anche se Kiev ha successivamente negato qualsiasi coinvolgimento.
In risposta alle dichiarazioni di Yusov, Mali, Burkina Faso e Niger hanno interrotto le relazioni diplomatiche con l’Ucraina e hanno chiesto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di prendere misure contro Kiev, accusandola di ingerenza nei loro affari interni.
Durante il suo discorso all’ONU, il ministro Diop ha ringraziato i Paesi per il sostegno mostrato al Mali dopo il recente attacco terroristico a Bamako, ma ha criticato la mancanza di azioni concrete contro coloro che finanziano e manipolano i gruppi terroristici nella regione.
Negli ultimi anni, il Mali, insieme a Burkina Faso e Niger, ha rafforzato i legami con la Russia per ottenere supporto nella lotta contro l’insurrezione jihadista, dopo aver interrotto i rapporti che riguardavano la sfera militare con la Francia e costretto anche le forze statunitensi a ritirarsi.
Ora la questione è nelle mani del consiglio di sicurezza dell’ONU, che molti paesi considerano un organo ormai obsoleto con il suo sistema di veto che non è più in grado di rappresentare gli interessi del mondo moderno.