di Andrea Lucidi
Martedì sera, il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica ha dichiarato di aver lanciato “decine” di missili balistici verso obiettivi militari in Israele. Questo attacco, secondo l’IRGC, è una risposta all’assassinio del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, di Hassan Nasrallah, capo di Hezbollah, avvenuto la scorsa settimana in Libano, e di Abbas Nilforoushan, vice comandante delle Guardie rivoluzionarie iraniane ucciso anc’egli in Libano.
Diversi video circolati online mostrano che alcuni missili sono riusciti a superare le difese antiaeree di Israele. Un’esplosione è stata segnalata vicino ad Ascalona, colpendo una piattaforma di gas offshore, che si è incendiata.
Israele ha risposto immediatamente, attivando le difese terrestri e facendo decollare 25 caccia F-15. Tuttavia, la maggior parte della sua forza aerea resta impegnata nel nord del Paese, continuando le operazioni contro Hezbollah in Libano.
Questo attacco è la risposta iraniana che Teheran aveva dichiarato sarebbe arrivata su Israele a seguito dell’attacco contro il leader politico di Hamas a Teheran e che oggi serve anche a rispondere all’aggressione israeliana al Libano.
Teheran ha rivendicato diversi obiettivi colpiti tra cui basi aeree e anche uno dei centri di comando del Mossad a Tel Aviv. Inoltre i militari iraniani hanno dichiarato che diversi caccia F-35 israeliani sono stati distrutti al suolo.
Si tratta del primo attacco in cui vengono impegnati i missili ipersonici da parte dell’Iran e secondo Teheran circa l’80% dei missili ha colpito gli obiettivi senza essere intercettato dalle difese antiaeree israeliane.
Israele ha confermato l’attacco ma ha dichiarato che la maggior parte dei missili è stata abbattuta. Secondo Israele l’attacco iraniano avrebbe provocato una sola vittima: un uomo palestinese in Cisgiordania ucciso dal frammento di un missile intercettato.
Inoltre sempre nella giornata di oggi Israele ha subito la perdita di sette militari sul territorio libanese durante scontri con Hezbollah. Sebbene le autorità della missione UNIFIL e dell’IDF abbiano dichiarato che le forze dell’IDF siano tornare in territorio israeliano di loro volontà durante la loro prima sortita sul territorio libanese, fonti locali riportano che i militari israeliani si sono trovati a fronteggiare una forza militare che non si aspettavano. I combattenti di terra di Hezbollah si sono quindi fatti trovare pronti e stanno difendendo attivamente il sud del Libano.