di Gionata Chatillard
C’è di nuovo BlackRock a bussare alla porta del Governo italiano. Questa volta, il colosso statunitense degli investimenti ha messo nel mirino SACE, gruppo assicurativo e finanziario controllato direttamente -almeno per il momento- dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Le trattative tra Larry Fink e Alessandra Ricci sono già iniziate, con i due amministratori delegati che si sono incontrati al vertice del G7 celebrato a Borgo Egnazia lo scorso giugno. Sul tavolo ci sarebbe la gestione di ben 3 miliardi di euro in denaro pubblico.
Se andasse in porto l’operazione, per BlackRock si tratterebbe dell’ennesima ciliegina su una torta di cui comunque controlla già parecchie fette. Il maggior fondo di gestione di capitali al mondo è infatti già il più grande investitore istituzionale estero per consistenze azionarie nelle società quotate a Piazza Affari. Negli ultimi anni, il colosso nordamericano ha messo le mani su parti consistenti di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mediobanca, Eni, Enel, Stellantis, Ferrari e Moncler, ma la lista potrebbe proseguire. In totale, Blacrock detiene 17 miliardi di euro in asset vari, a cui potrebbe aggiungerne altri 3 se l’accordo con SACE dovesse essere messo nero su bianco.
Il gruppo controllato dal Ministero dell’Economia ha assunto un ruolo sempre più importante a partire dal 2020, con l’obiettivo dichiarato di sostenere un tessuto produttivo nazionale messo a dura prova prima dall’emergenza pseudopandemica, e poi da quella energetica. Motivo per cui Blackrock non sembra avere nessuna intenzione di lasciarsi scappare una preda così succulenta, con una manovra che non solo contribuirebbe a sfumare ulteriormente i confini fra pubblico e privato, ma che rafforzerebbe anche il controllo dei poteri globalisti sui settori strategici di un’economia italiana… che di italiana, in realtà, ha sempre meno.