di Margherita Furlan
Zelensky si è recato negli Stati Uniti per partecipare alla 79ª sessione generale dell’Assemblea delle Nazioni Unite e presentare il suo “piano per la vittoria” alla Casa Bianca. L’ex attore di Kryvyj Rih è intenzionato a esporre la propria strategia non solo a Joe Biden e al suo entourage, ma anche ai due candidati Kamala Harris e Donald Trump. Zelensky esorta gli alleati occidentali a non cessare il vitale sostegno materiale – bellico e finanziario – alla causa di Kiev. Non è un caso che il suo viaggio oltreoceano sia iniziato con la visita allo stabilimento di Scranton, in Pennsylvania – città natale di Biden. Lì si producono munizioni per l’Esercito USA, e Zelensky ha ringraziato gli operai per la realizzazione di proiettili calibro 155 destinati alle Forze armate dell’Ucraina: “È in posti come questo che puoi davvero sentire che il mondo democratico può prevalere”. Dove evidentemente la pace può attendere.
Bloomberg nel frattempo scrive che gli alleati non credono al piano di vittoria di Zelensky e lo considerano una semplice lista dei desideri. Secondo l’agenzia, una persona che ha familiarità con le conversazioni di Zelensky con i leader stranieri, e che ha chiesto di non essere identificata, avrebbe riferito un alleato occidentale avrebbe addirittura suggerito che è giunto il momento per un nuovo ciclo di colloqui con Vladimir Putin, sia da parte di Zelensky che di altri paesi, magari prima della riunione del G20 in Brasile, prevista per novembre. E’ la democrazia, bellezza! Dove chi decide non è mai il popolo.