di Fabio Belli
L’ex segretario di Stato americano, Henry Kissinger, ha fatto letteralmente marcia indietro sull’ingresso dell’Ucraina alla NATO. In un’intervista rilasciata al quotidiano The Economist, il quasi centenario Kissinger ha affermato di credere che la pace in Europa non possa essere raggiunta fintanto che Kiev non si sarà unita all’Alleanza Atlantica.
Mentre lo scorso autunno Kissinger non vedeva di buon occhio un’ulteriore espansione della NATO a est, ora ha detto di aver cambiato idea: “La Russia non è più la minaccia convenzionale di una volta. E, in secondo luogo, adesso abbiamo armato l’Ucraina fino al punto in cui sarà il paese meglio armato, più moderno e con la leadership meno esperta in Europa”, ha affermato l’ex segretario di Stato motivando la sua nuova opinione.
Alle parole di Kissinger è arrivata la replica del vice presidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev, che sul suo canale Telegram ha scritto: “Lui avrà 100 anni tra pochi giorni, si incontrava già con Breznev. Ma qui ha completamente torto”, ha affermato Medvedev puntualizzando che la NATO sta già conducendo una guerra ibrida contro la Russia, che il regime di Kiev non rinuncerà a riprendersi i territori e che quindi la Russia dovrà rispondere duramente a tutto questo. Secondo Medvedev, le argomentazioni sottili sulla prevenzione delle minacce esistenziali non funzionano durante una guerra sanguinosa. “Questo dovrebbe essere chiaro anche a chi si avvicina al secolo di vita”, conclude l’ex presidente russo.
Il quasi centenario diplomatico ha citato Stati Uniti e Cina come parti sulla strada di un grande conflitto. Anche se la Russia dovesse precipitare nell’orbita della Cina e la guerra oscurasse il fianco orientale dell’Europa, il maggior timore di Kissinger è che l’intelligenza artificiale stia per accrescere la rivalità tra la Cina e gli Stati Uniti. Pechino, attraverso le parole del portavoce degli Esteri, Wang Wenbin, ha così risposto all’ex diplomatico, ribadendo che, anche in relazione alla crisi ucraina, “dovrebbero essere compiuti sforzi per costruire un’architettura di sicurezza europea equilibrata, efficace e duratura attraverso il dialogo e la consultazione e trovare così una soluzione che sia veramente favorevole alla pace e alla sicurezza durature in Europa.”