di Gionata Chatillard
Si chiamerà “Stato sovrano dell’Ordine Bektashi” e sorgerà nella parte orientale di Tirana, su una superficie grande 1/4 quella del Vaticano. Il progetto non è di un movimento separatista albanese, ma dello stesso Governo, che per compiacere una minoranza musulmana ben radicata nel Paese sembra essersi ispirato proprio al modello della Santa Sede. Da una parte, perché il nuovo Stato dei Bektashi prenderà il posto proprio del Vaticano come nazione più piccola del mondo. Dall’altra, perché si ispirerà, come la Santa Sede, a principi teocratici.
Obiettivo dell’iniziativa del primo ministro Edi Rama sarebbe quello di promuovere una versione tollerante dell’Islam, di cui l’Albania vorrebbe farsi portabandiera a livello internazionale. Ad Ankara e Teheran, però, non faranno certo salti di gioia per questo progetto. Se i turchi ricordano bene lo storico ruolo svolto dai Bektashi contro il dominio ottomano, gli iraniani sono invece preoccupati dalla diversa interpretazione della fede islamica divulgata da questa setta. Particolare, questo, da aggiungere ai non già idilliaci rapporti fra i 2 Paesi, che hanno tagliato i ponti diplomatici già da qualche anno.
La nazione dei Bektashi, per quanto piccola, funzionerà come uno Stato qualunque, con tanto di frontiere, controllo di passaporti e amministrazione della cosa pubblica. Dentro i suoi confini dovrebbe regnare la tolleranza, segno distintivo di una comunità che non intende né vietare il consumo di alcol, né imporre il velo alle donne. “Dio non proibisce nulla, è per questo che ci ha dato la mente”, ha spiegato il clerico Baba Mondi, ex ufficiale dell’Esercito albanese e futuro leader del microstato islamico. “Tutte le decisioni saranno prese con amore e gentilezza”, ha aggiunto il religioso, garantendo di non voler diventare un “dittatore”.
“Siamo gli unici al mondo a dire la verità sull’Islam e a non mescolarla con la politica”, ha dichiarato Baba Mondi, che però sembra aver trovato proprio nel Governo di Rama uno dei suoi migliori alleati.