di Margherita Furlan
L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato formalmente arrestato alla prima udienza che lo vede imputato per un pagamento di 130mila dollari corrisposto nel 2016 – in campagna elettorale – alla pornostar Stormy Daniels per comprarne il silenzio in merito a una loro presunta relazione. Trump, che terminata l’udienza, tornerà a Mar-a-Lago, prima di arrivare a New York, ha inviato una email ai finanziatori della propria campagna elettorale in cui ha scritto: «Oggi piangiamo la fine della giustizia in America. Oggi è il giorno in cui un partito politico al potere arresta il suo principale avversario per non aver commesso alcun reato». Trump si è detto convinto di «conquistare la Casa Bianca nel 2024» e impedire che gli Stati Uniti si trasformino in un «paese del terzo mondo marxista». Comunque la si pensi, è bene ricordare come nessun presidente americano sia mai stato arrestato, neppure chi ha commesso per davvero crimini di guerra, per esempio in Medio Oriente. Dopo la condanna della Corte Penale Internazionale inflitta a Putin, lo spettacolo deve quindi andare avanti. Si tratta di spettacolo infatti, non di politica. E infatti siamo in guerra, perché è più facile distribuire armi che riflettere. Tutto questo mentre la bandiera della Finlandia sventola nel Quartier Generale della NATO, mentre gli italiani pagano le bollette del gas e della luce. O forse mentre pensano soltanto a prenotare le ferie estive.