L’India si sfila dalla moneta BRICS (e compra caccia francesi)
di Gionata Chatillard
Il cammino verso la dedollarizzazione è iniziato, ma la velocità del processo in corso e il suo punto di approdo finale sono tutt’altro che certi. Sebbene sempre più paesi stiano progressivamente abbandonando il biglietto verde per il commercio internazionale, sganciarsi dalla moneta statunitense non è sicuramente una passeggiata di salute. E tanto meno lo è la creazione di una valuta alternativa al dollaro. Progetto, questo, di cui si è parlato molto negli ultimi giorni in riferimento al progetto di una moneta dei paesi BRICS legata al valore dell’oro.
A smentire le speculazioni ci ha pensato infatti il Governo indiano, che -contraddicendo quanto annunciato dal Sudafrica- ha assicurato che la questione non sarà all’ordine del giorno nel vertice che l’alleanza multipolare terrà ad agosto. “Le valute rimarranno un problema nazionale ancora per molto tempo”, ha infatti dichiarato Nuova Delhi, spiegando che le priorità, almeno per adesso, sono altre.
Ma se la smentita del Governo indiano sulla moneta BRICS ha sicuramente fatto piacere a Washington, non altrettanto si può dire della decisione del paese asiatico di comprare 26 caccia francesi del modello Rafale-M. Sull’accordo, che include anche 3 sottomarini, dovrebbe mettere la firma in questi giorni a Parigi il primo ministro Narendra Modi, che per chiudere l’affare ha dovuto dire di no al materiale bellico che gli era stato offerto dagli Stati Uniti. Un piccolo smacco a Washington che per Emmanuel Macron ha invece il sapore della rivincita, dopo che l’Australia, 2 anni or sono, aveva annullato una commessa da oltre 50 miliardi di euro per 12 sottomarini francesi, rimpiazzandoli all’ultimo momento da mezzi di fabbricazione statunitense e britannica.
Con la smentita sulla moneta BRICS e l’acquisto dei Rafale, Nuova Delhi dimostra per l’ennesima volta di saper giocare su più tavoli. In un modo per certi versi analogo a quello della Turchia, l’India riesce spesso e volentieri a far prevalere i propri interessi nazionali su quelli delle alleanze di cui fa parte. Un modo di intendere le relazioni internazionali di cui in Europa Occidentale non sembra invece essere rimasta traccia.