di Jeff Hoffman
La spesa militare italiana per il 2024 aumenterà dai 30,7 miliardi del 2023 ai 32,3 miliardi di euro.
Lo certifica il nuovo Documento programmatico della Difesa appena presentato al Parlamento.
A pesare sul nuovo bilancio ci sono 7 miliardi di euro che il fu Belpaese ha previsto per l’acquisto di altri 25 caccia da guerra statunitensi F 35 che, stando a quanto emerso dalla stampa, dovrebbero arrivare entro il 2035.
Salta agli occhi che l’inaspettata spesa di 7 miliardi, non prevista nel Documento Programmatico del triennio 2023-2025, spiega il nuovo documento, “si è resa necessaria in considerazione del mutato scenario geopolitico e dei potenziali risvolti operativi”, che tradotto in lingua corrente significa che dobbiamo combattere la guerra per Washington e, prima ancora, dobbiamo assicurare i profitti all’industria della difesa a stelle e strisce.
Stando a quanto riportato nel Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa per il Triennio 2024-2026, l’Italia intende procedere con l’acquisto di 15 F-35A a decollo convenzionale, portando così il numero totale di questi caccia a 75, e 10 F-35B a decollo e atterraggio verticale arrivando così a 40 velivoli di questo tipo.
L’acquisto segue quello di 24 caccia Eurofighter Typhoon, autorizzato dal governo lo scorso luglio, per una spesa, anche in quel caso, di 7 miliardi di euro.
Comunque sia, i ministri della Difesa di Italia e Francia, Guido Crosetto e Sébastien Lecornu, hanno dichiarato ieri a Roma alla conferenza sulla Difesa Aerea e Missilistica Europea che, oltre a rafforzare la collaborazione nel settore della difesa europea, il raggiungimento del 2% di spesa militare non è più un obiettivo ma un requisito minimo da cui partire.
E la nave della guerra va.