di Andrea Lucidi
Meta, il colosso tecnologico statunitense proprietario di Facebook e Instagram, ha bandito diverse reti di informazione russe, tra cui Russia Today, dalle sue piattaforme. La decisione, annunciata lunedì, arriva in seguito alle accuse di “attività di interferenza straniera” e sarà implementata globalmente nei prossimi giorni.
Questa mossa segue le sanzioni imposte dal governo degli Stati Uniti a RT, con il Segretario di Stato Antony Blinken che ha definito l’emittente un “braccio dell’intelligence russa”. Mosca ha subito reagito, accusando Washington di condurre una vera e propria guerra dell’informazione contro i media russi.
RT è stata accusata di diffondere disinformazione su larga scala, influenzando il dibattito globale sulla guerra in Ucraina. Secondo funzionari statunitensi, la portata dell’emittente russa avrebbe contribuito a ridurre il sostegno internazionale a Kiev. Il portavoce del Dipartimento di Stato, Jamie Rubin, ha attribuito a RT la responsabilità di diffondere propaganda a milioni di persone nel mondo.
RT, però, respinge le accuse. Il caporedattore dell’emittente, Margarita Simonyan, ha ironizzato sulle affermazioni americane, sostenendo che RT abbia semplicemente imparato dagli Stati Uniti.
Dimitry Peskov, portavoce del Cremlino ha dichiarato che questo tipo di ban non fanno altro che screditare Meta e che tali azioni sono inaccettabili.
Meta, nel frattempo, è stata bandita in Russia e classificata come “organizzazione estremista” dopo aver permesso agli utenti ucraini di incitare alla violenza contro i russi sulle sue piattaforme. La battaglia tra informazione e disinformazione continua, mentre le tensioni tra Washington e Mosca si intensificano.