di Andrea Lucidi
La NATO potrebbe trovarsi in difficoltà nel gestire un gran numero di feriti in prima linea senza la possibilità di evacuarli per via aerea nel caso in cui scoppiasse una guerra aperta con la Russia. È quanto affermato dal capo della logistica dell’alleanza, il tenente generale Alexander Sollfrank, in un’intervista rilasciata a Reuters.
Sollfrank ha spiegato che, a differenza dei conflitti in Afghanistan e Iraq, una guerra con la Russia sarebbe molto più complessa a causa della capacità russa di abbattere gli aerei della NATO. Le evacuazioni mediche, dunque, dovrebbero avvenire principalmente via terra, utilizzando treni, autobus o altri mezzi di trasporto.
L’Ucraina, ad esempio, sta già utilizzando treni ospedale per evacuare i soldati feriti dal fronte. Tuttavia, per la NATO si presentano ulteriori sfide legali e logistiche, come il trasporto di medicinali attraverso i confini nazionali. Sollfrank ha chiesto la creazione di una sorta di “Schengen medica militare” per facilitare lo spostamento rapido di personale e attrezzature mediche in tutta Europa, simile al concetto di una “Schengen militare” già proposto per il dispiegamento delle truppe.
Mentre la NATO continua a espandersi in Europa e a sostenere fortemente l’Ucraina nel conflitto contro la Russia, Mosca considera questo avvicinamento ai propri confini una delle principali cause del conflitto, pur negando di avere intenzioni aggressive verso i paesi della NATO.