di Margherita Furlan
“L’odore della polvere da sparo nel Mar Cinese Meridionale sta diventando più forte. I cacciatorpedinieri americani sono recentemente entrati nell’area delle Isole Paracelso due volte in due giorni, stabilendo un nuovo record storico. Il numero di basi militari statunitensi nella regione è salito a nove ed è chiaramente rivolto non solo al Mar Cinese Meridionale, ma anche allo Stretto di Taiwan. Dobbiamo anche diffidare delle esercitazioni militari condotte dagli Stati Uniti e dai suoi alleati nella regione.” Queste le parole di analisti cinesi al Boao Asia Forum, oggi uno dei nuovi centri di potere del mondo, che non dimentica che anche una nave militare italiana si trova dinanzi alle coste cinesi, esclusivamente per servire interessi provocatori statunitensi, interessi che forse non sono degni del popolo italiano.
D’altronde, se l’obiettivo degli Usa era (ed è) il contenimento della Cina, ancorare Mosca dalla propria parte avrebbe dovuto essere non solo sensato ma indispensabile. Gli strateghi di Washington hanno invece puntato sulla rimozione di Putin come precondizione per un’alleanza con il Cremlino, ma l’evento non si è prodotto, almeno per ora, e oggi il prezzo rischia di essere alto. Perché dopo la visita di Xi Jinping a Mosca, l’alleanza fra i due Paesi è diventata ufficiale e nelle condizioni peggiori, essendo evidente che a guidare è la Cina. Non è infatti un caso che Putin abbia annunciato che la Russia vuole «utilizzare lo yuan cinese nei pagamenti con Paesi dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina». La notizia conferma l’intenzione della Cina, d’intesa con il Cremlino, di sfidare il dollaro come moneta di riferimento internazionale, proponendo lo yuan come possibile alternativa a quella che un tempo era l’egemonia statunitense. Oggi Mosca, forte della vicinanza di Pechino, può annunciare che le minacce degli Stati Uniti e dell’Occidente sono di natura esistenziale e per questo potrà adottare misure simmetriche e asimmetriche in risposta ad azioni ostili. Il punto di ebollizione sta per arrivare e non è più evitabile. Forse questa volta i padroni universali si stanno sbagliando portandoci tutti sulla via dello sterminio. O forse pensano di essere divini come gli antichi Faraoni. Fermare l’invio di armi è ora più che mai indispensabile.