di Margherita Furlan e Jeff Hoffman
I media pro-ucraini celebrano quello che sembra essere un attacco riuscito contro un importante deposito di munizioni russo, nella regione di Tver.
Le dichiarazioni diffuse da Kiev sono, come sempre, impossibili da verificare, come l’esplosione che ha distrutto missili balistici iraniani consegnati di recente, o altri riferimenti su munizioni di artiglieria nordcoreane.
Pur trattandosi di un intoppo per la logistica dell’esercito russo, i toni trionfalistici secondo cui la struttura sarebbe stata spazzata via sono a dir poco fantasiosi dal momento che i bunker del deposito sono molto ben costruiti e protetti, ed è improbabile che qualcuno di loro sia stato distrutto nell’attacco della notte scorsa.
Stando alle prime segnalazioni il villaggio di Tsikarevo, a nord-est del deposito, sarebbe stato completamente bruciato a seguito dell’attacco, evidenziando che le esplosioni più grandi si sono verificate su quel lato del deposito. Al contempo il maggiore impatto militare dell’attacco potrebbe non essere la perdita di munizioni ma il danno causato alle linee ferroviarie.
E’ opinione comune a Mosca che l’attacco sia partito dalla Lettonia e non dall’Ucraina. Ma non è certamente un dettaglio che la Lettonia sia un Paese membro della NATO.