di Margherita Furlan
Approvato con Decreto del Presidente Vladimir Putin, oggi il nuovo Concetto di politica estera della Federazione Russa, che delinea i principi, i compiti e le priorità dell’attività diplomatica.
Il capo del Cremlino, dopo avere licenziato gli ambasciatori russi in Lettonia ed Estonia, ha aperto la riunione del Consiglio di sicurezza annunciando che cambiamenti cardinali nella vita internazionale hanno richiesto di rivedere seriamente i principali documenti di pianificazione strategica. “E’ importante, ha spiegato Putin, tenere conto della pienezza dei fattori e delle tendenze nello sviluppo delle relazioni internazionali, lavorare per rafforzare la sovranità della Russia, aumentare il ruolo del Paese nella risoluzione dei problemi globali e plasmare un ordine mondiale più giusto e multipolare”. Il capo del Cremlino, ha dunque chiesto di “prestare particolare attenzione all’ampliamento dei legami con partner costruttivi e alla creazione delle condizioni affinché gli Stati cosiddetti ostili abbandonino la loro politica ostile nei confronti della Russia”. Il ministro degli Esteri, Sergeij Lavrov, è intervenuto riconoscendo “la natura esistenziale delle minacce alla sicurezza e allo sviluppo della Russia, create dalle azioni di Stati ostili. Il principale iniziatore e conduttore della linea anti-russa si chiama Stati Uniti d’America, ha sottolineato l’attuale capo della diplomazia russa. In generale, ha proseguito Lavrov, la politica dell’Occidente, volta all’indebolimento a tutto tondo della Russia, si caratterizza come un “nuovo tipo di guerra ibrida”. Lavrov ha elencato i principi di un ordine mondiale più equilibrato ed equo: il policentrismo, l’uguaglianza sovrana tra gli Stati, la garanzia del diritto di scegliere modelli di sviluppo, la difesa della diversità culturale e di civiltà del mondo. “L’assistenza alla creazione di un ordine mondiale multipolare è ora per la Russia, ha precisato Lavrov, un compito chiave per tutti i settori della politica estera”. Nel nuovo concetto di politica estera rientra anche la protezione dei valori spirituali e morali tradizionali russi, mentre la cooperazione con gli altri Paesi si baserà anche su punti di riferimento comuni a tutte le religioni del mondo, esplicitando così il rifiuto assoluto delle pratiche neocoloniali e di ogni tipo di egemonismo. Viene anche introdotta la tesi sull’uso delle Forze Armate per respingere o prevenire un attacco armato alla Russia e ai suoi alleati. Il diritto del popolo russo di esistere e di svilupparsi liberamente è ora sancito nei documenti ufficiali del Cremlino il cui progetto di punta nel 21° secolo è la trasformazione dell’Eurasia in un unico spazio continentale di pace, stabilità, fiducia reciproca, sviluppo e prosperità. Mosca intende così dare la priorità alla rimozione delle vestigia del dominio degli Stati Uniti e di altri Stati ostili negli affari mondiali e al tempo stesso approfondire i legami con i centri di potere amici, come Cina e India. La Russia considera inoltre la civiltà islamica, l’Africa e l’America Latina come amici e rafforzerà con essi una cooperazione globale reciprocamente vantaggiosa. D’altra parte, il Cremlino prevede ora anche la possibilità di adottare misure simmetriche e asimmetriche in risposta ad azioni ostili contro la Russia. “Ora vivremo in un modo nuovo. La Russia ha approvato un nuovo concetto di politica estera. Non è aggiornato. E’ un concetto nuovo. Congratulazioni!”, ha così descritto lo storico momento la portavoce degli Esteri, Maria Zakharova.