di Andrea Lucidi
La Russia aggiornerà la sua dottrina nucleare. Lo ha affermato il Presidente Vladimir Putin durante una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale russo. L’obiettivo è quello di definire con maggiore chiarezza le circostanze che giustificherebbero l’uso di un’arma nucleare da parte russa.
Putin ha suggerito di ampliare l’elenco delle minacce, includendo informazioni su attacchi aerei di grande portata contro la Russia. Inoltre, ha sottolineato che l’aggressione da parte di uno Stato non nucleare, sostenuto da una potenza nucleare, sarà trattata come un attacco congiunto dei due paesi contro la Russia. Mosca potrebbe reagire con armi nucleari anche nel caso in cui ricevesse informazioni su un massiccio attacco missilistico o aereo, non solo contro la Russia, ma anche contro la Bielorussia, stretto alleato di Mosca.
Il Presidente ha poi ribadito che la Russia si riserva il diritto di utilizzare armi nucleari in caso di minaccia alla sovranità della Russia o della Bielorussia.
Secondo il portavoce del Cremlino, Dimitry Peskov, la nuova dottrina nucleare dovrebbe servire da avvertimento ai paesi occidentali. Queste modifiche, secondo Peskov, sarebbero state innescate dal coinvolgimento diretto dell’Occidente nel conflitto ucraino.
Con le nuove modifiche alla dottrina nucleare russa la Bielorussia entrerebbe nell’area di difesa nucleare russa. Nel 2023 i due paesi avevano già stretto un accordo per lo schieramento di armi nucleari russe sul territorio bielorusso, che aveva permesso alla Russia, per la prima volta dalla fine dell’URSS, di schierare armi nucleari fuori dal proprio territorio.
Al momento non è ancora stato definito quando queste modifiche entreranno in vigore.