di Margherita Furlan e Fabio Belli
Nel fu Belpaese la corte di Cassazione ha assolto in maniera definitiva gli imputati del processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, con la formula «per non aver commesso il fatto», annullando così anche la sentenza del 23 settembre 2021 con cui la Corte d’Appello di Palermo aveva dichiarato non colpevoli gli accusati perché il fatto commesso «non costituiva reato». La Cassazione ha così definitivamente assolto i tre ex investigatori del Ros, Mori, Subranni e De Donno. La sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha disposto anche l’assoluzione definitiva per l’ex parlamentare Dell’Utri, oltre alla prescrizione per il boss di Cosa Nostra, Leoluca Bagarella, condannato in appello a Palermo a 27 anni, nonché per il medico Antonino Cinà, ritenuto vicino a Totò Riina, al quale nel secondo grado di giudizio erano stati inflitti 12 anni di reclusione. Per lo Stato italiano, che incassa l’arresto di Matteo Messina Denaro, chi indaga la verità può soltanto morire, senza possibilità di appello.