di Andrea Lucidi
Il primo ministro danese, Mette Frederiksen, ha dichiarato che la NATO dovrebbe adottare una posizione più aggressiva nel conflitto ucraino, permettendo a Kiev di colpire la Russia con missili a lunga gittata. Frederiksen ha criticato le esitazioni dell’Occidente, affermando che le discussioni pubbliche su come procedere militarmente favoriscono Mosca.
Questa settimana, Zelensky incontrerà il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, per presentare il suo “piano di vittoria”, chiedendo di intensificare gli attacchi in Russia con armi occidentali. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha già avvertito che tali attacchi potrebbero essere considerati un atto di guerra da parte della NATO.
Frederiksen, che supporta Kiev, ha dichiarato a Bloomberg che le “linee rosse” sono state superate quando la Russia ha invaso l’Ucraina, e ha invitato la NATO a porre fine alla discussione su limitazioni nell’uso delle armi. La Danimarca, parte della “coalizione F-16”, fornirà jet da combattimento all’Ucraina e non impedirà l’uso di questi aerei per attaccare obiettivi in Russia.
Mosca, dal canto suo, ha minacciato ritorsioni, con Putin che ha ipotizzato di fornire armi avanzate ai nemici dell’Occidente. Secondo la dottrina militare russa, la guerra in Ucraina rappresenta una minaccia esistenziale, ed in casi estremi potrebbe giustificare l’uso di armi nucleari.
La NATO, sempre più coinvolta, dovrà decidere come gestire queste nuove tensioni, mentre l’Ucraina spinge per un sostegno militare più ampio.