di Andrea Lucidi
Il ministro degli Esteri venezuelano, Yván Gil, ha criticato duramente Israele e gli Stati Uniti, dichiarando che stanno attaccando la Carta delle Nazioni Unite e destabilizzando il Medio Oriente. Durante un intervento mercoledì all’ONU, Gil ha affermato che Israele è diventato una “macchina di morte” che colpisce la Palestina, la Siria, il Libano, e minaccia altre nazioni nella regione.
Il ministro ha condannato i bombardamenti in corso su Gaza e ha accusato Israele di essere responsabile della morte di decine di migliaia di innocenti, con la complicità di Stati Uniti e Unione Europea. Gil ha anche denunciato una “nuova forma di terrorismo” applicata al Libano e ha sottolineato come queste azioni siano una minaccia per la pace globale.
All’ONU il presidente della Palestina Mahmud Abbas ha condannato il coinvolgimento dei civili nel conflitto indipendentemente dalla loro nazionalità ed ha accusato israele di crimini di guerra, dichiarando che Tel Aviv sta conducendo una guerra di genocidio. Ha inoltre accusato gli Stati Uniti di non permettere alla palestina di reclamare sovranità e libertà, le uniche cose che lo Stato Palestinese sta chiedendo al mondo.
Il diplomatico venezuelano ha parlato di una battaglia tra due narrazioni: quella degli oligarchi e delle potenze occidentali, e quella dei popoli che lottano per l’indipendenza. Ha accusato gli oligarchi, guidati dal governo degli Stati Uniti, di voler distruggere la Carta delle Nazioni Unite, sfruttando ONG e società private per non rispettare la sovranità degli Stati.
Gil ha inoltre evidenziato come il fascismo, il razzismo e il suprematismo bianco stiano riemergendo, sostenuti anche dai grandi media. Infine, ha denunciato la NATO per la sua crescente presenza in Sud America, con basi militari in Argentina ed Ecuador, che potrebbero minacciare la pace nella regione.