di Fabio Belli
L’Australia porta avanti la partnership militare con Stati Uniti e Regno Unito e prenota l’acquisto di cinque sottomarini a propulsione nucleare per l’inizio del prossimo decennio.
Un acquisto che effettuerà direttamente da Washington tramite tre imbarcazioni di classe Virginia, mentre con Londra lavorerà allo sviluppo di una nuova generazione di batiscafi. Oltre ai sottomarini, l’accordo AUKUS prevede la cooperazione su intelligenza artificiale, armi ipersoniche e altre tecnologie di difesa avanzate.
Parlando alla base navale di Point Loma a San Diego, il presidente Joe Biden ha definito l’accordo un punto di svolta della storia in grado di influenzare la prospettiva di pace per i decenni a venire. Per il primo ministro australiano, Anthony Albanese, la partnership rappresenterebbe il più grande investimento nella storia della difesa australiana. Il primo ministro britannico Rishi Sunak, invece, non è stato affatto sul vago nell’affermare che l’AUKUS rifletterebbe le crescenti sfide geopolitiche con Russia, Cina, Iran, Corea del Nord.
Le dichiarazioni dei tre leader Occidentali non potevano lasciare indifferenti Pechino e Mosca. La Cina, tramite un tweet della sua missione presso le Nazioni Unite, ha definito l’accordo un atto che costituirebbe un serio rischio, dato che alimenterebbe la corsa agli armamenti e danneggerebbe la pace e la stabilità nella regione. Pechino da tempo sostiene che l’AUKUS violi il Trattato di non proliferazione nucleare, in quanto consente il trasferimento di tale tecnologia a uno Stato che non è ancora dotato di armi atomiche. Tuttavia da Canberra minimizzano, asserendo che i sottomarini, sebbene alimentati da uranio altamente arricchito, non saranno equipaggiati con armi nucleari.
Secondo il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, invece, la creazione di blocchi come l’AUKUS, che promuovono infrastrutture militari della NATO in Asia, condurrebbe a un serio tentativo di confronto. “Così facendo”, ha continuato Lavrov, “le grandi civiltà asiatiche saranno semplicemente prese sotto controllo, come accaduto all’Unione Europea, ed eseguiranno con obbedienza i piani di Washington e degli altri colleghi anglosassoni”, ha concluso il capo della diplomazia russa.