di Jeff Hoffman
Il Parlamento ungherese ha ratificato l’adesione della Finlandia all’Alleanza Atlantica con 182 voti favorevoli, 6 contrari e nessun astenuto.
Slittata a data da destinarsi, invece, la votazione sull’iter atlantista della Svezia.
L’Ungheria è il 29esimo stato membro della NATO ad aver ratificato l’ingresso di Helsinki nella cosiddetta Alleanza Atlantica; il 30esimo membro, la Turchia, potrebbe a breve seguire l’esempio ungherese.
Ciò che salta agli occhi sono i 1.340 km di confine che la Finlandia condivide con la Russia di Vladimir Putin, sempre più circondata dalle forze militari sotto il comando di Washington.
Sul filo del rasoio la questione della Svezia, che al di là del sostegno ai movimenti curdi ha una complessa relazione diplomatica con l’Ungheria di Orban che, a inizio marzo, ha inviato a Stoccolma una delegazione guidata da Csaba Hende, vice presidente del parlamento ungherese e membro del partito di governo in cerca di distensione fra i due Paesi.
Hende ha descritto le discussioni durante la visita come “calde, amichevoli e lungimiranti” con la speranza di un “nuovo inizio” e ha rivelato che la maggior parte del governo e dei parlamentari ungheresi “sostiene chiaramente l’adesione svedese alla NATO”.
L’Ungheria, nel frattempo, è essa stessa “in attesa di giudizio” da parte di Bruxelles per miliardi di euro di finanziamenti che l’UE ha bloccato accusando il governo ungherese di non rispettare i diritti umani e di non contrastare la corruzione, accuse per altro rivolte a tutti i nemici di Washington.
E il blocco guerrafondaio si allarga.