di Gionata Chatillard
Gli Stati Uniti sono disposti a sacrificare tutto pur di mettere all’angolo la Cina. Questo, in sostanza, è il messaggio lanciato dal segretario al Tesoro Janet Yellen, che ha approfittato di un discorso pronunciato all’Università Johns Hopkins per lanciare un chiaro avvertimento ai suoi concittadini. “Sulla sicurezza nazionale non scenderemo a compromessi”, ha assicurato la politica statunitense, ammettendo però che una tale posizione comporterà un costo inevitabilmente elevato per le tasche dei contribuenti.
Le considerazioni economiche, insomma, andranno subordinate a quelle politiche. Pur di sbarazzarsi della concorrenza cinese, Washington sembra dunque disposta a pagare qualunque prezzo, anche quello di un disaccoppiamento totale. “Una separazione completa delle nostre economie sarebbe disastrosa per entrambi i paesi e destabilizzante per il resto del mondo”, ha dichiarato Yellen, che non ha però escluso uno scenario di questo tipo, anzi: “Quando ci sono in gioco i nostri interessi vitali”, ha detto il segretario al Tesoro, “sappiamo bene come farci valere”.
Parole che assumono particolare rilevanza dal momento che, sulla questione cinese, la politica statunitense è sempre stata più colomba che falco. Questa volta invece, pur auspicando una “cooperazione” fra Washington e Pechino, Yellen ha di fatto sdoganato la necessità di sacrificare l’economia in nome delle ambizioni geopolitiche della Casa Bianca. La “convivenza” fra Stati Uniti e Cina, ha affermato il segretario al Tesoro, non è impossibile. Solo che, ha poi lasciato intendere, deve essere portata avanti alle condizioni dettate da Washington.