di Jeff Hoffman
Il progetto della Marina Militare degli Stati Uniti per l’allargamento della base di Sigonella si chiama Ordnance Magazines e costa 77 milioni di dollari.
Il piano è quello di edificare altri 4.800 mq in depositi ad alto potenziale esplosivo e in edifici per le attività di revisione e manutenzione delle munizioni di cui, a quanto pare, vi sarà bisogno.
La Marina a stelle e strisce ha fatto sapere ai membri del Congresso, che devono ancora accordare lo stanziamento dei fondi, che l’allargamento di Sigonella “servirà a ricevere, stoccare, isolare, ispezionare, caricare, scaricare e consegnare gli ordigni così come ad assemblare, costruire, smontare, assicurare la manutenzione e riparare le munizioni, rispondendo, assicurano gli Alti Ufficiali, a tutti i requisiti previsti dai Comandi di guerra e alle direttive sugli standard anti-terrorismo del Dipartimento della Difesa”.
Il progetto rientra nel programma denominato EDI, European Deterrence Initiative, nato nel 2014 in risposta al rientro della Crimea all’interno dei confini russi, e può contare su un budget di quasi 4 miliardi di dollari. “Grazie ai prossimi finanziamenti dell’European Deterrence Initiative si potenzierà la postura di sicurezza in Europa e la rapidità di difesa contro l’aggressione della Russia alle nazioni NATO”, si legge in una nota della Marina militare.
La Base di Sigonella ospita la Naval Air Station statunitense e, oltre a essere utilizzata per le operazioni della NATO nel Mediterraneo, nel Mar Nero, in Africa, in Europa e in Medio Oriente, è la base operativa del MUOS, meglio noto come Alliance Ground Surveillance (AGS), che tradotto in lingua comprensibile è il sistema di spionaggio militare della cosiddetta Alleanza Atlantica.
Come ampiamente previsto, quindi, la guerra statunitense contro la Russia investe per intero il fu Belpaese.