di Fabio Belli
Dietro le quinte dello scenario bellico ucraino, sembrano continuare senza sosta le attività sabotatorie del regime di Kiev.
Oggi, 3 maggio, l’FSB russo ha reso noto l’arresto di sette persone legate all’intelligence ucraina accusandole di aver pianificato “una serie di sabotaggi e atti terroristici di alto profilo” in Crimea, tra cui contro il governatore della regione Sergei Aksyonov.
Ieri un’altra attività di sabotaggio è stata attribuita al governo di Kiev: un treno merci con circa 20 vagoni, a seguito di un’esplosione che aveva danneggiato i binari, è deragliato vicino alla città di Bryansk. Le autorità hanno subito attribuito l’incidente ad una “interferenza di persone non autorizzate nella compagnia ferroviaria”. Tuttavia ciò non costituirebbe il primo sabotaggio ferroviario questa settimana visto che lunedì scorso un altro tratto di binari era stato fatto saltare in aria vicino a Unecha, una località russa ancora più vicina al confine con l’Ucraina.
Nella notte un incendio è scoppiato in un deposito di petrolio nella regione russa di Krasnodar. Il deposito si trova nel villaggio di Volna, 10 km a nord della città portuale di Taman e vicino all’estremità orientale dello strategico ponte di Crimea.
Inoltre, secondo fonti non verificate da parte ucraina, l’esercito di Kiev starebbe trasferendo migliaia di truppe per preparare una provocazione armata contro la Transnistria. Lo riferisce un anonimo insider ucraino citato da Russia Today, secondo cui circa 4.000 soldati ucraini al confine con il paese, potrebbero tentare di sequestrare depositi di munizioni e attaccare le forze di pace russe in Transnistria tra il 9 e il 15 maggio. In precedenza il ministero della Difesa russo aveva avvertito che l’Ucraina starebbe preparando un attacco sotto falsa bandiera con sostanze radioattive, proprio vicino alla Transnistria.