di Elisa Angelone
Prima di partire per Hiroshima, dove domani avrà inizio il summit del G7, il primo ministro britannico Rishi Sunak ha incontrato oggi, 18 maggio, l’omologo giapponese Fumio Kishida a Tokyo. Obiettivo dell’incontro, quello di siglare una nuova partnership strategica globale tra Giappone e Regno Unito. Il cosiddetto “Accordo di Hiroshima” consoliderà le già intense relazioni tra Londra e Tokyo in vari ambiti strategici, dalla difesa alla tecnologia, dall’economia alle energie rinnovabili . Sunak ha definito il Giappone “un partner vitale in materia di sicurezza e economia”, “strettamente allineato rispetto all’importanza di proteggere la pace e la sicurezza nell’Indo-Pacifico e di difendere i valori comuni”. La regione dell’Indo-Pacifico è infatti il principale punto d’incontro tra l’agenda anglo-americana di contenimento della Cina e le ambizioni atlantiste del Giappone. Giappone che intende trasformarsi in una delle maggiori potenze militari al mondo. Alla fine del 2022, infatti, il premier Kishida, citando le minacce provenienti da Cina e Corea del Nord, ha annunciato un imponente rafforzamento del settore militare, assumendosi l’impegno di portare la spesa per la Difesa al 2% del PIL entro il 2027. In questo modo certamente Tokyo ha le giuste credenziali per entrare a far parte della fantomatica NATO asiatica, sogno proibito di Washington.
Quando si tratta di difesa, in ogni caso, il Giappone può fare grande affidamento sull’alleato numero uno degli Stati Uniti. All’inizio dell’anno, il Regno Unito aveva firmato con il Giappone un accordo per facilitare le esercitazioni militari congiunte, nonché un’alleanza insieme a Roma e Londra per lo sviluppo di un jet supersonico.
Con il nuovo storico accordo, ora Regno Unito e Giappone si impegnano a consultarsi su importanti questioni di sicurezza regionale e globale e a prendere in considerazione misure di risposta congiunte. Sempre in base all’accordo, Londra raddoppierà il numero di truppe alle prossime esercitazioni congiunte e dispiegherà la propria flotta da battaglia navale nell’Indo-Pacifico entro il 2025. Parallelamente, Tokyo e Londra lanceranno diversi programmi scientifici e tecnologici congiunti, tra cui una collaborazione sui semiconduttori. Dal sito del governo britannico si apprende poi dell’impegno, da parte delle aziende giapponesi, ad investire una cifra record pari a quasi 18 miliardi di sterline in attività e progetti in vari settori nel Regno Unito, con focus sulle energie pulite.
Una partnership a 360 gradi, quindi, quella siglata oggi in Giappone tra Londra e Tokyo, che mette a nudo il filo invisibile che lega indissolubilmente gli attuali sconvolgimenti del quadrante euro-atlantico a quelli (futuri) dell’Indo-Pacifico.