di Fabio Belli
“È l’abuso di potere più malvagio e atroce nella storia degli Stati Uniti ed è un tentativo di interferire con le elezioni presidenziali del 2024”.
Queste le dichiarazioni dell’ex inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, durante un discorso ai suoi sostenitori. Il tycoon, accusato di cattiva gestione di documenti riservati, è stato formalmente arrestato dal tribunale di Miami per poi essere subito rilasciato dopo essersi dichiarato non colpevole.
In merito alle accuse, Trump ha dichiarato di avere tutto il diritto di conservare documenti riservati nella sua tenuta.
“Il corrotto presidente in carica ha fatto arrestare il suo principale oppositore politico con accuse false e inventate”, ha tuonato poi Trump contro Biden che dal canto suo non può dormire sonni tranquilli dopo che la deputata repubblicana, Lauren Boebert, ha depositato una mozione di impeachment contro il presidente in carica ritenendolo inadatto per cattiva gestione delle politiche migratorie. Secondo la Boebert, Biden avrebbe totalmente fallito nel suo dovere costituzionale di proteggere il confine meridionale degli Stati Uniti.
Ma la spada di Damocle più preoccupante per il presidente democratico sembrano essere le rivelazioni del senatore repubblicano, Chuck Grassley, sugli affari della famiglia Biden in Ucraina. Secondo il politico statunitense, l’ex ministro ucraino e fondatore di Burisma Holdings, Mykola Zlochevsky, sulla base di quanto riferito da un informatore dell’Fbi, sarebbe in possesso di 17 registrazioni contenenti conversazioni riservate con il presidente Biden e il figlio, quest’ultimo coinvolto in un “presunto schema di corruzione”. Joe Biden si è sempre dichiarato estraneo agli affari del figlio: ma è davvero così?