di Gionata Chatillard
Dopo Tim Cook, Elon Musk e Jamie Dimon -rispettivamente capi di Apple, Tesla e JP Morgan-, la Cina ha aperto le porte anche a Bill Gates, che non visitava il paese asiatico dal lontano 2019. Il co-fondatore di Microsoft, ormai da tempo impegnato sul versante sanitario, è stato ricevuto oggi dal presidente Xi Jinping. Un onore che non è stato concesso ai pezzi grossi occidentali che l’hanno preceduto, e di cui forse dovrà fare a meno anche il capo della diplomazia statunitense, Antony Blinken, che dovrebbe arrivare a Pechino questa domenica.
Questa serie di visite di alto livello segnala, in ogni caso, come i canali di comunicazione fra Stati Uniti e Cina non siano assolutamente chiusi, ma stiano paradossalmente aumentando proprio in un momento in cui l’escalation diplomatica e militare intorno alla questione di Taiwan sta facendo teorizzare a molti analisti a un imminente disaccoppiamento fra Washington e Pechino, sulla scorta di quanto già successo con Mosca. Ipotesi, questa, che lo stesso Xi Jinping ha rimandato al mittente proprio durante il suo incontro con Gates. Il presidente della Repubblica Popolare, infatti, non solo ha dichiarato di aver sempre “riposto speranze nel popolo americano”, ma si è anche riferito all’oligarca statunitense come a un “vecchio amico che ha fatto molte cose buone per lo sviluppo della Cina”.
La trasferta del fondatore di Microsoft era iniziata ieri dall’Istituto di Salute Globale per la Scoperta dei Farmaci, un organismo -ovviamente senza scopo di lucro- messo in piedi dallo stesso Gates nel 2016 in collaborazione con le autorità locali, e per cui il magnate statunitense ha appena annunciato un’iniezione extra di 50 milioni di dollari. Il tutto con l’obiettivo dichiarato di sviluppare medicine e tecnologie in grado di salvare dalle malattie i paesi in via di sviluppo. E con quello non dichiarato di utilizzare le questioni sanitarie come grimaldello per aumentare i propri introiti, che si sono impennati proprio nel momento in cui il fondatore di Microsoft ha deciso di lasciare l’informatica per dedicarsi a tempo pieno a un’attività filantropica che sembra in grado di resistere anche agli scossoni geopolitici attuali.
Non a caso, Gates ha elogiato i successi della Cina in materia di “salute, agricoltura, alimentazione e riduzione della povertà”, dicendosi fiducioso che la Repubblica popolare “svolgerà un ruolo ancora più importante” nell’affrontare i problemi globali di oggi, dal cambiamento climatico alle disuguaglianze sanitarie.